In questo articolo tentiamo di spiegare in modo più chiaro e sintetico possibile quali sono i principi psicologici su cui si fonda il tribal marketing.
Con questa espressione identifichiamo tutte quelle strategie e tecniche che puntano a creare comunità di clienti fidelizzati (fan nel vero senso della parola) intorno a un brand o a uno specifico prodotti.
È tribale tutto ciò che riguarda la creazione spontanea (più o meno) di tribù o gruppi finalizzati al raggiungimento di uno specifico scopo (ad esempio nello sport, una squadra che vuole vincere una partita o il campionato).
Ma andiamo con ordine, cercando di fare chiarezza su alcuni concetti che possono tornarvi utili nelle vostre strategie di digital marketing e copywriting persuasivo.
La tendenza umana al gruppismo e l’origine del tribal marketing
La mente umana è biologicamente programmata per fare determinate cose e per indurci a comportare in un particolare modo.
Le strategie di marketing non sono altro che la conseguenza della natura umana e dei nostri comportamenti.
Il tribal marketing in particolare si basa sulla creazione di comunità coese intorno a sistemi di credenze precostituiti e punta a polarizzare l’opinione intorno a questi sistemi e valori.
È quella che da molti viene definita come “Teoria dei gruppi” o “Gruppismo”: noi umani, in quanto animali sociali, tendiamo automaticamente a costituirci in gruppi (società, partiti politici, religioni, squadre sportivi, team di aziende, ecc.) a difendere e promuovere gli interessi del gruppo a cui apparteniamo a discapito degli altri gruppi.
È una questione evolutiva di sopravvivenza in cui si forma in maniera del tutto spontanea e intuitiva un “noi” e un “loro”.
Le community online (e non solo) si fondano su questo semplice principio. Si tratta di una leva psicologica potentissima utilizzata in tantissime strategie di tribal marketing e non solo.
È l’evoluzione baby!
Ma da dove nasce questo bisogno di dividerci e coalizzarci in gruppi distinti, ognuno dei quali condivide valori ed esperienze specifici?
Gli esseri umani si sono evoluti per vivere in gruppi sociali. Fin dai tempi antichi essere parte di un gruppo e contribuire alla sua espansione voleva dire sopravvivere; essere isolati o veder il nostro gruppo sconfitto e in decadenza significava, invece, morte assicurata.
Il nostro cervello sa che ha bisogno del gruppo per poter sopravvive. È l’evoluzione, baby!
Siamo dunque esseri tribali per natura e continuiamo a esserlo ancora oggi.
Questo ci spinge a prendere posizione e polarizzarci praticamente su tutto. Anche nella scelta dei brand.
iOS o Android? Coca Cola o Pepsi?
Ma anche…
Democratico o conservatore? Cristiano o Musulmano? Juve o Milan?
La nostra mente ragiona così, per opposizioni, e il tribal marketing sfrutta esattamente questo fatto per costringere il nostro cervello a prendere posizione e ad aderire a uno specifico sistema di valori.